martedì 27 ottobre 2009

Lo stalking e la fine del birro romagnolo

[caption id="attachment_1582" align="alignleft" width="233" caption="(http://www.balnea.net/museum)"](http://www.balnea.net/museum)[/caption]

Probabilmente fuori dalla Romagna il "birro" non è tanto conosciuto... se siete curiosi, questo articolo pubblicato sul quotidiano locale “La Voce di Romagna – 12/10/2009" scritto da Giuliano Bonizzato... lo descrive molto chiaramente. Ma cosa c'entra lo "stalking" con il "birro"....?




In una sua Lettera aperta, recentemente apparsa sulla "Voce", Bruno Sacchini, si rivolge alla Ministra "Alle pari Opportunità e Ciarpame Vario" On. Mara Carfagna, rimproverandola per aver promosso quella legge sullo stalking sessuale che inibendo ogni libertà d'approccio da parte del "Cavalluccio Marino " (termine assolutamente inedito con cui il nostro opinionista ha deciso di ribattezzare il mitico "birro" rivierasco) "penalizza di fatto un comparto turistico che per trovare certe cose è costretto a dirottare su Cuba, Giamaica e Sharm el Sheik". E ciò "alla faccia di uno stallonismo locale che andrebbe invece salvaguardato e protetto come specie in via d'estinzione". Il pezzo è, come al solito estroso ma anche -e non me ne voglia il nostro Professore- un po' "datato".
La "stallonismo locale" non è infatti in "via d'estinzione". Si è estinto da almeno un ventennio e forse più con la scomparsa degli ultimi nostalgici esemplari dalle tempie ormai grigie. Il "birro" infatti, al di là della facile letteratura sviluppatasi in materia, altro non era che il prodotto (abbastanza patetico) della cultura sessuofobica e repressiva imperante in Italia negli anni cinquanta-sessanta.
E se tale"specie" ebbe a svilupparsi e a proliferare sulle nostre spiagge, -ciò fu dovuto -al fatto che trovò alimento nella emancipazione femminile delle donne del Nord Europa qui convenute per ragioni, inizialmente, soltanto turistiche.
Poi, soprattutto quando si sparse la voce, ad essere oggetto di "stalking" fu il maschio romagnolo. In particolare quello cresciuto "a marina" tra gare di nuoto, pallone e racchettoni.
Non era infarti raro ai tempi in cui non si sapeva cosa fossero droga o Aids, vedere un giovane indigeno abbronzato e dagli occhi concupiscenti per la carica ormonale repressa in lunghi e casti anni di una adolescenza dedicata esclusivamente allo sport, assalito e baciato sul bagnasciuga da una longilinea fata nordica appena incrociata!
Immagino che la stessa cosa " possa capitare, oggi, alle Isole Figi.
Quando le "vikinghe" (deluse dai loro pigri e soddisfatti connazionali) cominciarono a passarsi la voce, furono dunque i "birri" (rimasti anche in inferiorità numerica) a doversi difendere. Ma non mi risulta che nessuno di essi abbia presentato querela....
Ovviamente le riminesi finirono con l'adeguarsi. Quando poi (grazie alla normale evoluzione della specie) fecero pure gambe più lunghe e sederino più alto, beh, allora per le squadre ospiti "non ci fu più partita".
E fu la fine (definitiva) del birro.

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