sabato 20 dicembre 2008

Scorze di arancia candite

Mmmmh che profumo... le arance in inverno e le scorze candite tutto l'anno. Ero da un po' alla ricerca di una ricetta per prepararmele da sola ed eccola trovata qui.




Ingredienti:

6 arance non trattate
3 kg di zucchero semolato
acqua

Procedimento:

Tagliare la buccia a spicchi senza rimuovere la parte bianca.Mettere le bucce dentro una ciotola e coprire di acqua fredda.Lasciare riposare nel frigo per 48 ore. In questo lasso di tempo sostituire l'acqua due volte.
Buttare via l'acqua.
In una pentola sciogliere a fuoco moderato 1 kg di zucchero e 1 litro di acqua in modo da ottenere uno sciroppo.
Tuffare nello sciroppo le bucce di arancia e far cuocere piano per un'ora.
Con una schiumarola togliere le bucce dallo sciroppo.
Adagiarle su un letto di zucchero, cospargere la superficie ancora di zucchero e lasciare raffreddare.
Distendere le bucce su un vassoio o su un piatto. Cospargere nuovamente il tutto con nuovo zucchero.
Con il passare delle ore lo zucchero attaccato alla superficie delle bucce si inumidirà.
Scuotere leggermente lo zucchero inumidito e sostituire lo zucchero fino a che le bucce non siano asciutte.
Il tempo necessario perchè le bucce si asciughino può variare da 48 a 72 ore e richiede una buona quantità di zucchero asciutto.
Lo zucchero umido potrà asciugare all'aria e servire per altri dolci.
Vengono conservate in ciotole ermetiche oppure si possono congelare.



vf
Mmmmh quel parfum..! Les oranges en hiver et les écorces confites toute l'année. Cette recette a été posté par
ComidaDeMama. Je la transcris intégralement car elle est expliquée très bien.



Ingredienti:


6 oranges non traités

3 kg de sucre


eau


Préparation:


Laver les oranges et découper des quartiers d'écorce sans enlever la partie blanche.


Placer les écorces dans une casserole et verser l'eau froide. Reserver en réfrigérateur pour 48 h. Dans ce temp substituer l'eau deux fois. Jetez l'eau.


Dans une casserole fondre à feux moyen l'eau et le sucre en parties égales en obtenant un sirop. J'utilise 1 Kg de sucre et meme quantité d'eau.


Jetez dans le sirop les écorces d'orange et fair cuire à feux doux pour 1 h. et à l'aide d'une écumoire les egoutter.


Les placer sur un lit de sucre et les couvrir encore de sucre cristallisé et laisser refroidir.


Ensuite, trancher les quartiers en tranches bien régulières. Placer les écorces sur un plat et sapoudrer encore avec du sucre.


Après quelque heure le sucre sur les écorces deviendra humide. Remplacer le sucre jusqu'à les écorces soient seches.


Il faudra 48-72 h. pour ça et il faudra une grande quantité de sucre sec.


Le sucre humide pourra secher à l'air et être utilisé pour autres gateaux.


On peut conserver les écorces en pots de verre

martedì 16 dicembre 2008

Appunti di viaggio: Messico e penisola dello Yucatan

Da Messico


Ogni anno, il 16 dicembre, ricordo il viaggio in Messico nel 2003. Un viaggio di dieci ore per giungere in un luogo incredibile e lontano: la penisola dello Yucatan proiettata nell’Oceano Atlantico e separata dal Golfo del Messico e dal Mar dei Caraibi. Atterrati a Cancun, l’aeroporto internazionale, ci siamo diretti verso Playa del Carmen, centro turistico dove il villaggio di pescatori che sorgeva sul meraviglioso Mar dei Caraibi ha lasciato il posto a numerose strutture alberghiere. Il nostro villaggio era il Columbus Club Caracol Village a circa 40 Km dall’aeroporto e a soli 5 km da Playa del Carmen, immerso in una giungla tropicale e affacciato su una spiaggia bianchissima.

I primi 4 giorni ho avuto qualche problemino col fuso orario: mi svegliavo prestissimo e nel pomeriggio avevo un sonno incredibile. D’altronde c’erano 7 ore di differenza. Così spesso la mattina mi recavo in spiaggia con la videocamera e la macchina fotografica per fare qualche foto ai primi bagliori dell'alba.Sulla spiaggia, bellissima e di sabbia fine, i palmizi ci regalavano la loro ombra.

Come ogni struttura, le escursioni proposte ai turisti sono molto costose così abbiamo preferito rivolgerci ad altre agenzie all’esterno del villaggio: abbiamo trovato un ottimo servizio con guida italiana ad un prezzo conveniente per recarci a Chichén Itzà, uno dei siti archeologici più famosi della civiltà Maya. 91 gradini ripidissimi portano in cima al Castillo (chiamata anche piramide di Kukulcan) che presenta altri tre lati, ciascuno con lo stesso numero di gradini. Arrivati in cima, dall’altezza di 24 m , la vista è magnifica ma guardare giù fa un certo effetto. Il Castillo, in realtà, è un colossale calendario ideato dai Maya. Infatti la somma dei gradini dei 4 lati più la piattaforma in cima è 365. Inoltre durante gli equinozi di primavera e autunno sulla scalinata si può ammirare l’immagine di un serpente. Mi piacerebbe ritornare in uno di questi periodi; sicuramente sarebbe un’esperienza affascinante.



vf

Le 16 du décembre 2003, après un voyage de dix heures nous sommes arrivées dans un lieu incroyable et loin: la péninsule du Yucatan projetée dans l’ Océan Atlantique et séparé de Golfe du Mexique et de la Mer des Caraïbes. Lorsque nous avons atterris à Cancun, l’ aéroport international, nous nous sommes directement à Playa du Carmen, centre touristique où le village de poissonniers qu’il donna sur le merveilleux Mer des Caraïbes a laissé la place à des nombreuses structures hôtelières . Notre village s’appelait Columbus Club Caracol à 40 km environ de l’aéroport et a 5 km de la plage de Playa du Carmen, immergé dans une jungle tropicale et donné sur une plage blanche. Les premiers jours j’ai eu quelque problème avec le fuseau horaire : je me levait vite et dans l’après midi j’aurais voulu dormir : en effet il y avait 7 heures de différence de l’Italie. Pour cette raison, j’allais toujours dans la plage avec la caméra vidéo et l'appareil à photo pour photographier l’aube.

Sur la plage, très belle et de sable fin, les palmes nous donnaient leur ombre .

Comme chaque structure, les excursions proposées au touristes étaient très coûteuses, ainsi nous avons préféré nous tourner ailleurs, a l’ extérieur du village: nous avons trouvé un service très bon avec une guide italienne à un prix compétitif pour aller à Chichén Itzà, un de site archéologique plus connus de la civilité des Maja . 91 marches très raides portent les touristes à la sommet du Castillo (aussi nommé pyramide de Kukulcan) qu’il présente ultérieurs 3 côtés, chacun avec le même nombre de marches . De l'hauteur de 24 m, la vue est magnifique mais regarder en bas est plutôt impressionnant. Le Castillo, réellement, est un colossal calendrier inventé par le Maja. En effet la somme des marches des 4 côtés en ajoutant la plateforme à la sommet est de 365. En autre, pendant les équinoxes de printemps et automne sur l’ échelle, on peut admirer l’image d’un serpent. Il me plairait de retourner dans une de ces périodes : il serait une expérience charmante .

giovedì 11 dicembre 2008

I miei ultimi lavori per Natale

Finalmente dopo diverso tempo, o meglio dopo qualche anno, sono riuscita a terminare questo ricamo monocolore a punto croce che richiama il calore della casa e il Natale.....











Da ricamo

Ho deciso di finire tutti i lavori in sospeso e quindi anche questa presina a uncinetto








Da uncinetto

e questo bordo per asciugamani sempre nel rigoroso tono del rosso....








Da uncinetto

Per concludere questa scatola in polistirolo a patchwork con stoffa a tema natalizio e una sfera sempre di polistirolo decorata con semplice spago e filo dorato











Da polistirolo









Da polistirolo

Auguro, a tutti voi che leggete i racconti dei miei viaggi e guardate le foto.... a voi che riesco a sentire vicini anche solo per un click... a coloro che conosco di persona e a quelli che avrò la fortuna di incontrare... tutto il bene del mondo!!

giovedì 27 novembre 2008

Marmellata di rosa canina

Una marmellata a freddo molto ricca di vitamina C.



Ingredienti:

bacche di rosa canina
miele (preferibilmente di acacia o millefiori)

Procedimento:

Raccogliere le bacche quando si presentano ben mature (di solito le raccolgo dopo la prima gelata) e raccoglierne tante perché ogni bacca contiene poca polpa.

Pulire accuratamente le bacche ricordandosi di togliere il puntino nero che si trova alla loro estremità. Passarle poi al passaverdura per eliminare la buccia e i semini e raccogliere la polpa.

Pesare la polpa ottenuta e aggiungere egual misura di miele.

La marmellata può considerarsi pronta, quindi travasatela in appositi contenitori di vetro.

Risulta molto gustosa sul pane integrale ed è ricchissima di vitamina C (non essendo cotta non ne perde assolutamente).

I vasetti li tengo in frigorifero.

martedì 25 novembre 2008

Neve... al mare



L'inverno è arrivato. E' da qualche giorno che fa freddo e questa mattina mi sono svegliata con una sorpresa: guardando fuori della finestra fiocchi di neve scendevano leggeri dal cielo. Mia figlia non vorrebbe mai alzarsi dal letto ma quando ha sentito dire "neve" è balzata fuori dalle coperte e si è precipitata a guardare dalla finestra poi ha detto "bene, oggi allora non si va a scuola"... ah, i figli....


Queste immagini sono di dicembre 2003.



il duomo



mercoledì 12 novembre 2008

Passatelli in brodo

Buoni i passatelli! Un primo piatto che piace a tutti ed è molto facile da fare. Per la buona riuscita occorre usare pane non condito e parmigiano ben stagionato.






Ingredienti per 4 persone:

3 uova
120 gr di pane grattugiato
120 gr di parmigiano grattugiato
noce moscata, scorza di limone

Procedimento:

Con il parmigiano e il pane formare una fontanta: al centro aggiungere le uova la buccia di limone e una grattatina di noce moscata. Impastare bene gli ingredienti. Lasciare riposare il composto almeno 30 minuti e dividerlo in 2-3 parti.

Portare a bollore il brodo.



Con l'apposito attrezzo lasciare cadere dei vermicelli lunghi almeno 4-5 cm nel brodo. Cuocere per circa 1 minuto e preparare i piatti.

mercoledì 5 novembre 2008

Auguri Matteo!

Sembrava ieri, quel 5 novembre 1991... piccolo... fra le mie braccia .. Sono già passati 17 anni! Ecco la tua torta preferita: pan di spagna con crema al mascarpone e cioccolato fondente.





e auguri anche per la tua nuova passione... il pianoforte. Nel frattempo gustati queste note... di cioccolato!


venerdì 24 ottobre 2008

Sachertorte

Lo so, non ditemelo... è un attentato alla dieta, ma è talmente buono questo dolce....! Magari guardatelo soltanto....!



Ingredienti per il dolce:

150 gr di farina
150 gr di cioccolato fondente
150 gr di burro
150 gr di zucchero
5 uova
un vasetto di marmellata di albicocche

Per la glassa di copertura

100 gr di cioccolato fondente
70 gr di zucchero
100 gr circa di acqua

Procedimento

Spezzettare il cioccolato fondente e farlo sciogliere a bagnomaria o nel microonde. Lavorare a crema il burro tenuto a temperatura ambiente, aggiungendovi metà dello zucchero. Unire il cioccolato a cucchiaiate e mescolando di continuo, i tuorli, uno alla volta.

Montare a neve molto soda gli albumi aggiungendo lo zucchero restante. Aggiungerne alternativamente i bianchi d'uovo e la farina al composto di cioccolato. Poi con un mestolo di legno incorporate delicatamente il resto degli albumi, alternandoli alla farina.

Imburrare uno stampo a cerniera del diametro di circa 24 cm versare il composto e cuocerlo in forno a 180°C per circa 40 m. Togliere il dolce dal forno, farlo raffreddare e tagliatelo a metà e farcirlo con marmellata di albicocche.





Poi portare a ebollizione in un pentolino un paio di cucchiai di marmellata insieme con un cucchiaio d'acqua, passarla al setaccio e spalmatela uniformemente sulla superficie della torta.

Preparare la glassa sciogliendo in un pentolino lo zucchero nell'acqua e mescolando fare bollire a fuoco lento per circa 5 m. Lasciare raffreddare lo sciroppo, unire il cioccolato sbriciolato e mescolare in modo da scioglierlo. Rimettere sul fuoco a fiamma moderata e fare cuocere mescolando fino a che si addensa e una piccola quantità del composto formi una pallina molle se versata in acqua fredda. A questo punto togliere la glassa, rimescolare ancora qualche minuto e versarla sulla torta spalmandola in modo uniforme sulla superfice. Tenere la torta al fresco ma non in frigorifero.

mercoledì 15 ottobre 2008

Verde e zafferano



Alla fine di luglio a Rimini, nell'ambito della manifestazione "Incontro con l'autore" ho assistito alla presentazione del libro di Carmen Lasorella "Verde e zafferano. A voce alta per la Birmania". Non ho potuto fare a meno di comprarlo. Un libro, un reportage, la storia di una donna Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace 1991. Leader dell'opposizione al regime militare birmano che ha scelto la strada della non violenza per giungere alla democrazia. Leader della Lega Nazionale per la Democrazia, vincitrice delle ultime elezioni democratiche del paese nel 1990 ... Ma i militari hanno rifiutato di convalidare la sua vittoria e l'hanno messa agli arresti domiciliari.


E' trascorso un anno dalle marce di protesta dei monaci contro il regime di Rangoon soffocate nel sangue. Un libro per conoscere la Birmania che come scrive l'autrice

"è un mondo a parte, che rovescia il linguaggio dei segni e il senso dei colori: verde la paura, zafferano la speranza."

Il colore delle uniformi, verde, e quello delle vesti dei monaci, zafferano.
Un libro che mette in evidenza la realtà del regime, invisibile agli occhi del turista dove l'oro delle pagode e gli itinerari turistici offuscano ciò che è la vera vita quotidiana.

Un libro vero, duro, che apre gli occhi che mi ha fatto conoscere ciò che prima ignoravo e che proietta nella realtà di questo Paese, perchè nessuno di noi possa più dire "è un luogo troppo lontano, non può riguardarmi".



sabato 11 ottobre 2008

Riso alla cantonese



Ingredienti per 4 persone

700 gr di acqua
300 gr di riso carnaroli
180 gr di pisellini surgelati
4 uova
150 gr di prosciutto cotto tagliato a dadini
3 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
1 piccola cipolla

Procedimento

Versare l'acqua con 1 cucchiaino di sale nel boccale. Inserire il cestello e riempirlo con il riso. Nel varoma mettere i pisellini e salare leggermente. Sbattere le uova, salarle e versare il composto nel vassoio del varoma foderato con carta forno bagnata e strizzata. Cuocere 16 min. temp. Varoma vel. 1

Togliere il cestello con il riso e mettere da parte. Continuare la cottura ancora 4 min. temp. Varoma vel. 1

Terminata la cottura, togliere il Varoma ed eliminare l'acqua rimasta dal boccale. Tagliare a striscioline o a cubetti la frittata e unirla al riso insieme ai piselli e al prosciutto. Nel boccale rosolare la cipolla con l'olio: 2 min. 100° vel. soft antiorario. Togliere la cipolla e aggiungere il composto di riso: 3-4 min. 90° vel. soft.


lunedì 6 ottobre 2008

Appunti di viaggio: ancora.... Südtirol

Da Sud Tirolo


Forse siamo stati un po' pazzi a macinare tutti questi chilometri in due giorni , ma ne è valsa, ancora una volta, la pena! Un anticipo d'inverno, freddo ma con un cielo blu come pochi se ne vedono e in alcune zone tanta tanta neve..! Passo Sella, Passo Pordoi, Canazei, Corvara... un bellissimo week-end





Sud Tirolo

giovedì 2 ottobre 2008

Piada dei morti

Nella mia città questo dolce lievitato si può trovare tra la fine d'ottobre e i primi di novembre. Nonostante il nome, non ha nulla a che vedere con la piadina romagnola dalla quale differisce sia nella preparazione che nella cottura. E' un po' impegnativa ma si fa soltanto in questo periodo, quindi ci si può sacrificare no?


















Tempo di preparazione e cottura:

1 h di preparazione + 12 h. + 2.30 di lievitazione e cottura 15 m. per ognuna

Ingredienti

per 3 torte da circa 30 cm
Per l'impasto:
700 gr di farina di grano duro
300 gr di farina 00
200 gr zucchero
200 gr di olio (di cui 100 extravergine d'oliva e 100 di semi oppure 100 di olio e 100 di burro)
1 cubetto e 1/2 di lievito di birra
4 uova intere
200 gr latte
150 gr uvetta
100 gr arancia candita
Per la decorazione:
160 gr di noci
150 gr di mandorle
60 gr di pinoli
Per lo sciroppo:
50 gr di zucchero

50 gr di acqua
Procedimento:
Verso sera, impastare tutti gli ingredienti mescolando le due farine, lo zucchero, le uova, l'olio. Sciogliere il lievito nel latte tiepido e aggiungerlo all'impasto.
Unire anche l'arancia candita tagliata a pezzettini e l'uvetta ammollata nell'acqua e strizzata bene.
Mettere il panetto così ottenuto sopra un tagliere e ungerlo sopra. Coprirlo con la pellicola e farlo lievitare al caldo tutta la notte.
Al mattino stendere con le mani l'impasto negli stampi leggermente unti di olio. Decorare con noci, mandorle e pinoli, premendo leggermente sulla pasta, fino a ricoprirne quasi tutta la superficie. Spennellare con uovo sbattuto e lasciare lievitare altre 2 h. e 1/2.
Infornare a 180° per 15 minuti circa.
Appena tolti gli stampi dal forno, quando ancora le torte sono calde, spennellare con lo sciroppo precedentemente preparato

Variante con lievito naturale
Appena sfornata... buonissima anche questa variante, forse ancora meglio della precedente... per chi vuole utilizzare il proprio lievito naturale.
400 gr farina di grano duro
300 gr farina 00
200 gr di lievito naturale
5 gr di lievito di birra
4 uova intere
100 gr latte
120 gr uvetta
80 gr arancia candita
il resto degli ingredienti rimane invariato.

Procedimento

Preparare l'impasto come nella ricetta precedente e metterlo a lievitare nel forno spento in una grande ciotola coperta con la pellicola (non sigillata, ma solo appoggiata alla pasta).

La mattina dopo stendere l'impasto nelle teglie e lasciare lievitare in forno spento ancora 5-6 ore o comunque fino al raddoppio. Infornare e terminare la ricetta come sopra.

mercoledì 1 ottobre 2008

Ragù leggero

Spesso dobbiamo limitare i grassi e questo ragù è un'ottima idea senza nulla togliere al gusto. Ricetta di mamma.



Ingredienti

1 costa di sedano
1 carota
1 cipolla
500 gr. di carne macinata di manzo
3 cucchiai di concentrato di pomodoro
800 gr. di pomodori pelati
1/2 bicchiere di vino bianco
sale
olio extravergine d'oliva

Procedimento

Lavare le verdure e tritarle finemente.In un tegame aggiungere insieme le verdure e la carne, mescolando bene. Dopo pochi minuti aggiungere 1/2 bicchiere di vino bianco e lasciare cuocere per circa 5 minuti poi aggiungere il concentrato di pomodoro, i pomodori pelati e il sale.
Cuocere a fuoco basso per 2 ore.

Se si asciuga troppo aggiungere qualche cucchiaio d'acqua.
Con queste dosi ne viene tanto, però mamma sconsiglia di dimezzare le quantità in quanto ritiene che venga meno buono. Quando lo faccio, quindi, lo verso in vasetti di vetro che poi congelo. Dopo aver scongelato la dose necessaria, lo scaldo con qualche cucchiaio di latte ed infine aggiungo un cucchiaio di olio extravergine d'oliva.

venerdì 26 settembre 2008

Pane alle olive e timo

Con la macchina del pane veramente ci si può sbizzarrire. Ho provato a fare questo pane, morbido e profumato.



Ingredienti

400 gr di farina bianca
50 gr di farina integrale
290 gr di acqua
12 gr di lievito di birra fresco oppure 1 cucchiaino e mezzo di lievito di birra secco
2 cucchiaini di timo secco
1 cucchiaio d'olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino e 1/2 di sale
1 cucchiaino di zucchero
20 olive nere snocciolate e tagliate a pezzetti

Procedimento

Versare gli ingredienti, escluse le olive e il timo, nel cestello della macchina del pane secondo l'ordine indicato dalla casa produttrice . Programma "Basic", crosta "Media". Al beep aggiungere le olive tagliate a pezzi e il timo. Al termine della cottura sformare il pane e lasciare raffreddare su una griglia aspettando almeno un'ora prima di tagliarlo.


mercoledì 24 settembre 2008

Sciroppo alla menta

Gli sciroppi industriali sono di un verde brillante... questo no, anzi è piuttosto giallino. Però è naturale, senza coloranti, veramente profumato e molto facile da preparare.



Ingredienti
:

4 mazzetti di menta fresca
1 litro d'acqua
1 kg di zucchero

Procedimento:

Staccare le foglie di menta, lavarle e metterle in una grande ciotola di vetro. Versare sopra l'acqua bollente, coprire con la pellicola per alimenti e lasciare in infusione tutta la notte. La mattina seguente filtrate il succo, versarlo in una casseruola a fondo spesso, aggiungervi lo zucchero e portare a ebolizione mescolando fino a quando lo zucchero si è sciolto. Fare bollire piano per dieci minuti, fare raffreddare e imbottigliare lo sciroppo quando si sarà raffreddato.

Utilizzare 1 parte di sciroppo con 4-5 parti di acqua.

sabato 20 settembre 2008

Strozzapreti

La tradizione vuole che le donne romagnole preparassero questo piatto per offrirlo al prete del paese e i loro mariti invece gli auguravano di strozzarsi abbuffandosi della pietanza.



Ingredienti:

300 gr di farina
150 gr di acqua
1 pizzico di sale

Procedimento:

Preparare una sfoglia non troppo sottile.

Ritagliare delle strisce larghe circa 2 cm che dovranno essere arrotolate fra i palmi delle mani e ogni volta si spezzeranno, formando come dei piccoli vermicelli, gli 'strozzapreti'. Non bisogna arrotolarli molto (vedi foto).



Condirli con ragù leggero oppure bianchi con salsiccia e funghi, oppure con misto di pesce e vongole.

mercoledì 17 settembre 2008

Pomeriggio in campagna fra meli, noci, vigneti



Oggi abbiamo trascorso il pomeriggio in campagna da Lucia. Il sole che in questi giorni è stato avaro di calore oggi sembrava aver ritrovato il suo splendore dopo il freddo di questi giorni. Mentre gli uomini vendemmiavano, noi raccoglievamo noci e nocciole, mele cotogne e fichi.. insomma proprio un bel raccolto... E le melegrane non tarderanno tanto...!







venerdì 5 settembre 2008

Marmellata al peperoncino

Ho assaggiato questa marmellata all'agriturismo Fonte Antica. Dopo aver chiesto il bis mi sono fatta coraggio e ho chiesto se era possibile avere la ricetta. Grazie alla gentilezza di Elisabetta sono riuscita a prepararla. E' ottima con i formaggi.

 

Ingredienti:
500 gr di mele

100 gr di aceto di mele

250 gr di acqua

220 gr di peperoncini rossi tondi puliti e privati dei semi (circa 350 gr interi)

zucchero (700 gr per ogni kg di composta)

Procedimento:

Prima di tutto indossare un paio di guanti, tagliate a fettine le mele e a pezzetti i peperoncini senza semi, aggiungere l’acqua e l’aceto e cuocere per circa 40 minuti. Frullare con il mixer e dopo aver pesato la composta, proporzionalmente aggiungere lo zucchero. Rimettere sul fuoco e far bollire fino a quando si addensa. Chiudere i vasetti di vetro e sterilizzare per 30 minuti.

lunedì 1 settembre 2008

Torta di more

Ecco la mia torta di more... veramente deliziosa!


Ingredienti della pasta sablée per la base della torta

170 gr di farina
5 gr di sale
115 gr di burro tagliato a pezzetti
40 g di zucchero a velo
1 uovo
½ bustina di zucchero vanigliato

Ingredienti per il ripieno

600 gr di more
200 gr di panna fresca liquida e molto fredda
50 gr di zucchero

Procedimento

Preparare la pasta sablée. Nel robot mettere il burro, lo zucchero a velo, quello vanigliato, il sale e lafarina. Aggiungere l’uovo in modo da ottenere un miscuglio sabbiato. Impastare molto rapidamente. Fare riposare in frigo almeno un’ora.

Scaldare il forno a 180°. Stendere la pasta sottilmente, bucherellatela con la forchetta, arrotolatela su un matterello poi srotolatela al contrario sullo stampo imburrato ( i fori contro il fondo dello stampo). Porre 30 minuti in frigorifero.
Imburrare uno stampo da crostata, stendere l'impasto, coprirlo con carta forno ritagliata e riempire di fagioli secchi o pesi da forno e cuocere per circa 15 minuti. Togliere la carta forno e i pesi
e rimettere in forno per altri 10-15 minuti (controllare la cottura deve risultare dorata).

In una padella calda, mettere 300 gr di more, 30 gr di zucchero. Inumidire con un po’ di acqua e lasciare cuocere 5 minuti a fuoco medio mescolando delicatamente ogni tanto senza schiacciare le more. Lasciate raffreddare. In un’insalatiera, montare la panna con il resto dello zucchero in modo da ottenere una chantilly ben soda. Versarla sul fondo della torta e alternare le more cotte a quelle crude.

giovedì 28 agosto 2008

La casa di nessun luogo



Nel momento di scegliere il nome per il sito mi è venuta in aiuto mia figlia, Chiara, di dieci anni. Aveva appena assistito a una rappresentazione teatrale locale dal titolo “la casa di nessun luogo”, riflessioni sul significato del tempo, tratta dall’opera di Michael Ende “Momo”. Nessun altro nome sarebbe stato più indicato. In realtà avevo ben chiara l’idea di fare conoscere, attraverso le foto, questo luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Dove ci rifugiamo nei week end per gustarci quella natura ormai scomparsa nelle nostre città. Dove ci si siede a terra, sull’erba, a osservare il vento che muove le fronde degli alberi e i caprioli che verso sera si rincorrono. Dove si taglia ancora la legna come una volta, dove raccolgo le erbette nei campi, e dove stendo il bucato su fili di corda. E’ un piccolo borgo di case circondato da distese sconfinate di boschi e colline… se chiudo gli occhi mi sembra di vedere lo scorrere del tempo delle persone che qui hanno vissuto tanti anni fa e di sentire il profumo del pane cotto nei forni a legna. Si trova a circa 45 km da dove vivo, nel comune di Maiolo, un piccolo paese che conserva ancora le vecchie case di pietra e le sue tradizioni contadine. Di lassù si domina la valle del Marecchia, il Monte Carpegna, Perticara, San Leo, il Monte Fumaiolo e l’Alpe della Luna. Da non dimenticare l’ultima domenica di giugno la Festa del Pane, con visite nei forni a legna sparsi sul territorio e degustazioni tipiche del pane e degli antichi sapori.

maiolo

mercoledì 27 agosto 2008

Marmellata di more

La mia marmellata preferita e quando si avvicina il momento, raccogliere le more è un vero divertimento.



Ingredienti per 4 vasetti da 500 gr:

1,5 Kg di more
600 gr di zucchero
il succo
di un limone

Procedimento:

Lavare le more e metterle in una casseruola d'acciaio con mezzo bicchiere d'acqua. Fate cuocere a fuoco vivace per circa 10 minuti, poi lasciare intiepidire e passare le more al passaverdure a fori medi. Versare il composto ottenuto in una pentola, aggiungere il succo del limone, lo zucchero e mescolare. Fare bollire a fuoco dolce per circa 40-50 minuti mescolando spesso e schiumando. Quando la marmellata avrà raggiunto la giusta consistenza versare la confettura bollente nei vasi di vetro sterilizzati, coprire con un dischetto di carta forno immerso in alcool a 95°, chiudere ermeticamente, mettere il vasetto sottosopra e lasciare raffreddare. Consumare non prima di un mese.

venerdì 22 agosto 2008

Appunti di viaggio: Abruzzo

Da Abruzzo


Con l’attrezzatura per il campeggio, domenica 17 agosto 2008 siamo partiti per visitare una parte dell’Abruzzo, precisamente Caramanico Terme paese compreso nel parco naturale della Majella dove Daniel e Mariana lavorano durante l’estate. Abbiamo montato la tenda al Campeggio “Colle dei Lupi” a Sant’Eufemia a Maiella a circa 900 mt .. la prima notte ho dormito praticamente vestita dal freddo che era! Ci hanno accompagnato nei luoghi più belli tra la natura selvaggia e rigogliosa. La valle del fiume Orfento è a dir poco favolosa con il suo canyon e il fiume gelato dove con coraggio abbiamo fatto il bagno (breve!).

Nel centro storico di Caramanico si posssono ammirare ancora antiche mura, palazzi del 700 e le belle chiese di San Domenico e San Nicola. Abbiamo trascorso una giornata a Campo Imperatore meta sciistica principale dell’Abruzzo ma anche d’estate vi assicuro che è uno spettacolo: un altopiano circondato da cime che arrivano oltre i 2000 m e dove la vegetazione scarsa si è adattata al clima montano. Al ritorno una sosta a Manoppello dove è conservata la tela con il volto di Cristo. Gastronomicamente parlando abbiamo mangiato ottimo pane e formaggi e arrosticini a volontà!


Abruzzo


vf
Avec l' équipement pour le camping, dimanche 17 août nous sommes partis pour visiter une partie de la région Abruzzo précisément Caramanico Terme pays compris dans la parque naturelle de la Majella où Daniel et Mariana travaillent pendant l' été. Nous avons monté la tente au Camping " Col des Loups" à Sainte Eufemia à Maiella environ à 900 mt....la première nuit j'ai dormi pratiquement vêtue car il faisait froid ! Nos amis nous ont accompagné dans les lieux plus beaux parmi la nature sauvage et luxuriante. La vallée du fleuve Orfento est à dire peu fabuleuse avec ses canyon et le fleuve gelé où avec courage nous nous sommes baignés (bref !). Dans le centre historique de Caramanico on peut admirer encore anciens palais du '700 et les belles églises de San Domenico et de San Nicola. Nous avons passé une journée à Champ Empereur destination principal en hiver pour le skieurs mais même en été je vous assure qu'il est un spectacle : un haut plateau entouré de sommets qui arrivent au-delà de 2000 m et où la végétation insuffisante s'est adaptée au climat de montagne. Au retour nous nous sommes arrêtés à Manoppello où est conservée la toile avec le visage de Christ. Nous avons déguster pain et fromages excellents et "arrosticini" ( petits brochettes de viande d'agneau) à volonté!

sabato 16 agosto 2008

Panir o formaggio semplice

Era da un po' che volevo provare a farlo e il risultato mi ha entusiasmata. Questo formaggio è tipico indiano, è semplicissimo da fare e può essere utilizzato in vari modi: al posto della ricotta nei ravioli, nei dolci, oppure mangiato così com'è o aggiungendo, se piace, basilico e spezie varie.



Ingredienti:

1 litro di latte freschissimo intero
circa 8 cucchiaini
di succo di limone

Procedimento:


Portare il latte a leggera ebollizione mescolando per non farlo bruciare. Aggiungere se non si vuole lasciare il panir con sapore neutro anche mezzo cucchiaino scarso di sale, versare il limone avendo cura di mescolare continuamente con un cucchiaio di legno. A questo punto il latte si rapprenderà, separando il siero dalla cagliata. Questo succede nel giro di pochi minuti altrimenti aggiungere qualche altro cucchiaio di limone, uno per volta. Il siero deve risultare piuttosto trasparente e poco lattiginoso. Lasciare ancora un paio di minuti a fiamma bassa poi versare la cagliata in una tela a trama fitta, sciacquarla sotto l'acqua, strizzarla per eliminare l'acqua in eccesso e versarla in una fuscella. Il panir è pronto, può essere lasciato in frigorifero nella fuscella coperto bene oppure mangiato così. A me piace freddo quindi lo lascio in frigo con un peso sopra in modo che si indurisca un po'. Si può aggiungere anche del basilico, o altre spezie, dopo averlo scolato e prima di averlo messo nella fuscella.

Con un litro di latte ho ottenuto circa 150 gr di formaggio.

sabato 2 agosto 2008

2 agosto 1980

Sono stata pendolare per 7 anni fra Rimini e Modena, ogni giorno salivo su un treno al mattino quando ancora era buio. Nel bar della stazione di Bologna, dove talvolta mi fermavo per fare colazione c'era un quadretto, appeso al muro che conteneva queste parole che non ho potuto fare a meno di trascrivere. Il ricordo di un atto terroristico terribile... una strage tremenda, un attentato alla democrazia, avvenuto di sabato, proprio come oggi, il 2 agosto del 1980. Per non dimenticare e tenere sempre vivo il ricordo delle 85 vittime. A Flavia Casadei...





- 2 agosto 1980 -



Palpitava di gente la stazione della bella Bolognaera un mattino azzurro e soleggiato
il 2 agosto di quell’anno 80.
La gente di passaggio era in vacanza
andava o ritornava dalle ferie;
era gente felice e spensierata.

C’erano tutti: bambini, mamme e nonni.
E non solo italiani, svizzeri e tedeschi
ed anche di paesi più lontani.
Gente con credo e sentimenti, certamente diversi
senza nessuna colpa, per certe cose storte che abbiam noi.
Amavano l’Italia e c’erano venuti fiduciosi
d’esser trattati con cordialità.
Nella sala d’aspetto di seconda
gremita di persone con valigie
con pacchi e cento borse
forse non c’era luogo sufficiente
per dare ancora posto ad altra gente.
Ma gli fecero largo urbanamente
e il carnefice entrò fra gli innocenti.
Per fargli gentilmente un po' di spazio
forse una mamma sopra i suoi ginocchi
si mise premurosa la bambina
che sorrideva ignara all’assassino.

La bomba la posò nel posto dato a lui
e demone sorrise, ringraziando.
Poi soddisfatto dell’operato suo
trovò una scusa per allontanarsi
non senza avere prima dato uno sguardo
a tutta quella gente che condannava
senza remissione a morire straziata
lì, nella stazione.
E fu l’apocalisse!
La bomba deflagrò
polverizzò la mamma e la bambina.
Smembrò, decapitò, fece poltiglia informe
di quella gente ignara, fiduciosa e innocente.
Più di 80 persone senza vita
per un non credo politico e bestiale!
Quanta fierezza per il criminale
che aveva assolto bene il suo mandato.
Per ciò, forse, era stato anche pagato.
Cantalo al vento! Cantalo agli inferni
questo eroismo tuo, vile e dannato.
Dillo ai fratelli tuoi: giustizia è fatta! Io sono grande!
Io sono il boia della gran giornata!
Raccontalo ai tuoi figli e dillo alla tua sposa
quanto sei stato grande di viltà
quanto sei stato ignobile
il 2 d’agosto di quell’anno ‘80.
Ma soprattutto guardati allo specchio
e gonfio il petto di soddisfazione
fai un bel sorriso e dillo anche a te stesso!

martedì 22 luglio 2008

La trebbiatura



Sabato abbiamo assistito per la prima volta all'esperienza della trebbiatura come si faceva ai tempi dei nostri genitori. Quando il sole si leva lento dall'orizzonte, quando ancora i colori sono tiepidi e le figure senza ombre, i contadini con i loro cappelli di paglia e le loro camicie da lavoro salgono la scala a pioli che li porta in cima al barco dove le cove (fasci di spighe) sono ammassate ordinatamente una affiancata all'altra creando una specie di piramide circolare. La trebbiatrice attende tranquilla che le cove vengano inserite una ad una nella sua enorme bocca per separare il chicco dalla paglia. Il sole ormai è alto, il grano adesso ha un colore particolare e un profumo che si spande nell'aria. A poco a poco i sacchi si riempiono di quel dono prezioso che diventerà pane, nutrimento.

Mia figlia Chiara e la cugina Ilaria si sono divertite molto a macinare i chicchi di grano nel macinapepe, quello che si usava una volta e con la farina ottenuta abbiamo preparato delle piadine.

La musica del video è di Ken Verheecke, Youthful One dall'Album "Dreamfield"scaricata qui

(attendere per il caricamento e accendere le casse!! Riprese video e montaggio a cura di Paolo M.)

Trebbiatura

venerdì 18 luglio 2008

Biscotti integrali ai fiocchi d'avena

In questi giorni mi sto dedicando particolarmente alla cucina in quanto sono raffreddata (incredibile a luglio!) e non posso andare al mare! Ho provato questi biscotti di farina integrale che assomigliano ai famosi "Digestive" . Particolarmente indicati per la prima colazione e all'ora del té. Mi sono divertita a stampare su ogni biscotto un nome...

Ingredienti:

180 gr di farina integrale
90 gr di burro
45 gr di zucchero di canna
30 gr di fiocchi d'avena
3 cucchiai di latte
1 cucchiaio raso di lievito per dolci

Procedimento:

Lavorare in una terrina il burro morbido con lo zucchero di canna fino a ottenere un composto spumoso. Unire la farina integrale, i fiocchi d'avena e il lievito, il tutto precedentemente mescolato insieme. Diluire con 3 cucchiai di latte e impastare fino ad ottenere un impasto abbastanza sodo. Stenderlo sulla spianatoia infarinata con il mattarello e con il tagliapasta (o un coperchietto) tagliare i biscotti di forma circolare. Adagiarli sulla teglia rivestita di carta forno e infornare a 180° per 15-20 m.

vf

Dans ces jours je me dédie particulièrement à la cuisine puisque je suis refroidie (dans le mois de julliet est incroyable!) et je ne peux pas aller à la mer ! J'ai éprouvé ceux biscuits qui ressemblent au célèbres "Digestive" . Ils sont particulièrement indiqués pour le petit déjeuner et pour le the. Je me suis amusée à imprimer sur chaque biscuit un nom.

Ingrédients:
180 gr de farine complète
90 gr de beurre
45 gr de cassonade
30 gr de flocons d'avoine
3 cuillères à soupe de lait
1 cuillère à soupe rasée de levure en poudre
Procédure:
Verser dans un bol le beurre mou avec la cassonade jusqu'à obtenir un composé mousseux. Ajouter la farine complète, les flocons d' avoine et la levure, tout précédentement mélangé ensemble. Diluer avec 3 cuillères a s. de lait et pétrir jusqu'à obtenir une pâte assez ferme. L'étendre sur la planche enfarineé avec le rouleau et avec un couvercle couper le biscuits en forme circulaire. Les éteindre sur le plat à feu revêtue de papier sulfurisé et enfourner à 180° pour 15-20 m.

lunedì 14 luglio 2008

Con lo sguardo verso le stelle...



Venerdì 11 luglio è stata una serata fantastica. Abbiamo partecipato ad un'escursione con le guide del Parco del Sasso Simone e Simoncello. Partenza alle 19.30 da Montecerignone (PU) per giungere all'osservatorio astronomico di Val di Teva (Montegrimano). Una serata pienamente estiva ma sul calare della sera il caldo lasciava il posto ad una leggera brezzolina. Il sole che volgeva al tramonto abbracciava con i suoi colori caldi e pacati ciò che rimanevea dei campi di grano ormai senza spighe e l'azzurro del cielo si fondeva con il verde della valle. Dopo una cena al sacco consumata nel punto più panoramico del percorso, ci siamo diretti all'osservatorio per completare la giornata alla scoperta della volta celeste. Purtroppo il telescopio principale era fuori uso ma siamo comunque riusciti ad ammirare il cielo attraverso altri 3 degni sostituti, ognuno ad apertura diversa. La luna crescente con i suoi meravigliosi crateri e le sue ombre ben visibili anche a occhio nudo era splendida. Con la macchina fotografica ho appoggiato l'obiettivo sull'oculare del telescopio e ho scattato alcune foto, e, a dispetto di chi era scettico si può vedere il risultato dalle foto. Il cielo si faceva sempre più nero e le stelle avevano oramai occupato ogni spazio. Si distinguevano perfettamente la costellazione di Cassiopea, il Grande Carro dell'Orsa Maggiore, la Stella Polare, la Via Lattea. Anche Giove con i suoi satelliti sono stati immortalati.

Non ci sono parole per descrivere le emozioni che si provano nell'osservare il cielo, lontano dalle luci della città che, nei tempi moderni, con il loro bagliore non permettono ai nostri occhi di scorgere gli astri. Occorre trovare un luogo dove l'inquinamento luminoso sia ridotto al minimo, se non assente. Ogni volta che riesco ad individuare una stella, una costellazione e a immaginarne la distanza... ritorno bambina.

giovedì 3 luglio 2008

Appunti di viaggio: Alto Adige (Südtirol)

Voglio iniziare questo racconto sulla nostra breve vacanza in Alto Adige con queste parole di J. Greenleaf Whittier
"Sotto di noi verde serenità, sopra di noi azzurro silenzio… "


Da Sud Tirolo



Quasi 550 km per raggiungere San Martino in Badia, un piccolo paesino e centro culturale della val Badia che sorge a 1127 m s.l.m. Il maso dove abbiamo alloggiato si trova a circa 1350 m sopra il paese e dal balcone si può ammirare un panorama mozzafiato.
In val Badia e nelle valli intorno al Sella (Val Gardena, Livinallongo, Val di Fassa e Ampezzo) si parla “ladino”, un’antica lingua neolatina che viene tuttora insegnata, insieme all’italiano e al tedesco, ai bambini già dalla prima elementare. E’ una cultura, quella ladina che ha cercato di sopravvivere nel tempo nonostante le difficoltà incontrate soprattutto durante la prima guerra mondiale. Percorrendo le valli, ogni paese viene indicato con nome nelle tre lingue.

Da Sud Tirolo

La natura irrompe fortemente nella vita quotidiana ed è possibile ammirare, lungo i vari sentieri, specie di fiori dai colori indescrivibili. Ne è un esempio il percorso che parte da Antermoia, Passo delle Erbe: malghe e prati pieni di fiori accompagnano il turista fino alle pendici del Sasso Putia. Da non perdere, davvero.

E ancora, la valle dei mulini, il piccolo giro dei masi e tanto altro.
Per chi ama anche pedalare è entusiasmante la ciclabile che collega San Candido (Innichen) a Lienz (A). 45 km in leggera pendenza e il ritorno? Col treno, dove è possibile caricare le bici nell’apposito vagone. A noleggio le bici (noi le abbiamo portate) per 14 euro. Il viaggio in treno per due adulti e due bici, 17 euro circa. Non poteva mancare una degustazione della cucina ladina, squisita nella sua semplicità.
Al maso ristorante Lüch de Vanc’ a Longiarù-Seres di San Martino, con 22 euro una cena completa abbondante e ottima:

antipasto ladino a base di speck e formaggio nostrani
zuppa d’orzo e turtres
mezzelune di ricotta e spinaci con burro e formaggio
manzo con patate
gulasch e canederli
krapfen con marmellata di mirtilli rossi .

In questa valle ho trovato qualcosa in più rispetto ad altre zone montane: in primo luogo la genuinità e la semplicità degli abitanti… un verde che riempie gli occhi e quei monti che si stagliano maestosi fra cielo e terra e di fronte ai quali ci si sente così piccoli…

  


Sud Tirolo



vf

Je veux commencer ce récit sur notre bref congé en Südtirol avec ces mots de J. Greenleaf Whittier

Sous de nous verte sérénité, sur de nous bleu silence...

Presque 550 km pour rejoindre San Martino in Badia, un petit village et le centre culturel de la vallée qui se lève à 1127 m s.l.m. Nous avons logé à 1350 m sur le pays et du balcon on peut admirer un panorama charmant.

En val Badia et dans les vallées autour de la montagne du Sella (Val Gardena, Livinallongo, Val de Fassa et Ampezzo) on parle "ladino", une ancienne langue latine qui est toujours enseignée, ensemble à l'italien et à l'allemand, aux enfants déjà dans l'école primaire; une culture, qui a cherché de survivre dans le temps malgré les difficultés rencontrées surtout pendant la première guerre mondiale. En parcourant les vallées, chaque pays est indiqué avec nom dans les trois langues.

La nature est très présente dans la vie quotidienne et est possible admirer, dans les divers sentiers, des espèces de fleurs des couleurs indescriptibles. Par exemple la parcours qui part d'Antermoia, Pas des Herbes des cabanes de bergers et des prairies pleines de fleurs accompagnent le touriste jusqu'aux pentes du Sasso Putia. À ne pas perdre, vraiment.

Et encore, la vallée des moulins, le petit tour des cabanes de bergers et tant d'autre. Il y a aussi la piste pour bicyclettes qui relie de San Candido (Innichen) à Lienz (A). 45 km en légère pente et le retour? À location les bicyclette (nous les avons portées) pour 14 euro. Le voyage en train pour deux adultes et deux bicyclette, 17 euro environ. Nous ne pouvions pas manquer une dégustation de la cuisine "ladina", vraiment savoureuse.

Au restaurant Lüch de Vanc' à Longiarù-Seres de San Martino, avec 22 euro un dîner complet abondant et excellent.

Dans cette vallée j'ai trouvé quelque chose en plus de respect à autres zones de montagne: en premier lieu la simplicité et la spontanéité des habitants… un vert qui remplit les yeux et cettes montagnes qui se profilent majexteuses parmi ciel et terre et en face auxquelles nous nous sentons ainsi petits…

lunedì 23 giugno 2008

Sono in ferie!

Inizia oggi un lungo periodo fuori dall'ufficio. Una settimana di ferie poi part-time per il mese di luglio. Qualcuno mi chiede quando rientrerò a tempo pieno... penso invece che resterei volentieri a casa anche ad agosto!! Comunque oggi pomeriggio vado in Alto Adige per 5 giorni, e a luglio alternerò fra qui e casa di nessun luogo! Buona estate a tutti!

sabato 21 giugno 2008

Nocino

Oggi è il primo giorno d’estate. La stagione che amo di più e fra qualche giorno sarà la notte di San Giovanni. Tra il 23 e il 24 giugno la tradizione vuole che si raccolgano le noci ancora tenere, ottenendo, per infuso, questo prodotto tipico del modenese con proprietà digestive. Ringrazio Lucia, ancora una volta, per avermi fornito le noci dei suoi alberi.




Ingredienti
(dosi per 1 litro di alcool)

30 noci con il mallo tenero
1 litro di alcool a 95°
la scorza di un limone non trattato
2 pezzetti di cannella
5 chiodi di garofano
500 gr di zucchero
500 gr. di acqua

Procedimento

Raccogliere le noci molto tenere. Pulire con uno strofinaccio per eliminare eventuali impurità, senza lavarle. Tagliarle in quattro parti ed metterle in un vaso di vetro con chiusura ermetica, della capacità circa di 2,5-3 litri. Intanto dopo aver lavato bene il limone con il pelapatate prelevare la parte gialla della scorza ed aggiungerla nel vaso insieme con due pezzetti di cannella e i chiodi di garofano. Versare nel vaso l’alcool a 95°. Chiuderlo ermeticamente (ho usato un vaso con la guarnizione perchè essendo l’alcool volatile, se non chiuso bene al sole evapora) e metterlo al sole per 4 settimane, avendo cura di agitarlo almeno una volta al giorno. Trascorso questo tempo, aprire il vaso ed unire uno sciroppo preparato con acqua e zucchero (aggiungerlo freddo), scuotere molto bene e rimettere il vaso al sole per altre due settimane, agitandolo una volta al giorno. Infine filtrare il liquore con carta da filtro apposita ed imbottigliare possibilmente in bottiglie di vetro scure e conservare. Gustare possibilmente dopo un anno.

 
Copyright © 2011 La casa di nessun luogo - Blogger Template Style Minima - modifiche al template di Simona